Il rene è attivato dalla paura. La paura è una delle due emozioni primarie: quella che ci fa reagire di fronte ad un pericolo reale, quella che ci porta esattamente dove dobbiamo essere. La paura attiva la neuroipofisi che rilascia ormoni (ADH) trattenendo l’acqua; veniamo genera, e per nove mesi viviamo nell’acqua. La paura non fa altro che obbligare il corpo a trattenere la cosa che le è più cara: la tratteniamo attivando i tubuli collettori del rene (formatisi quando siamo passati dall’acqua all’aria “anfibi”) che regolano l’assorbimento di acqua dalla pre-urina. Il trattenere l’acqua per “salvarci la vita”: Rene destro, direzione di vita…se si chiude anche il sinistro ulteriore pericolo (mancano i mezzi per sopravvivere). E’ un “conflitto” di “lotta per l’esistenza” di chi si trova perso nella società o è cronicamente malato, il conflitto del “profugo”. Non ho più nessuno…tutto crolla…vita sprecata con qualcuno con cui non ne valeva la pena…la vita è troppo dura…mancano i mezzi di sussistenza…mancano le radici…ci si trova davanti al nulla ..l’angoscia della malattia…il panico…ospedalizzazione o dimissione a casa.
La paura ci tiene in uno stato di reazione anziché di azione, non più liberi di essere noi stessi. La paura è funzionale all’azione come tutte le altre emozioni. Il nostro cervello si attiva di fronte a problemi reali o che ritiene tali, tanto da non distinguere la realtà dall’immaginazione in alcuni casi: bisogni, stimoli e paure reali o immaginarie……..ciò che è successo tre anni fa o un evento futuro. Purtroppo, troppo spesso, invece di usare la mente per stare meglio “immaginiamo” un problema finendo per stare peggio: il tutto per condizioni o condizionamen, che non ci sono e che forse non ci saranno mai. La paura nell’ essere umano trova il suo senso più rappresenta,vo nell’ olfatto: il naso ha vie nervose che vanno direttamente nell’amigdala, ghiandola in grado di mandare immediatamente in stress il sistema cervello ed il sistema corpo.
Ciò che precede, anticipa e nutre la paura è il DUBBIO che a sua volta la alimenta.
La paura (ansia) blocca il respiro in inspirazione spegnendo il nervo vago: se il respiro non è corretto arriva il panico. L’ansia può essere attivata a causa di ipossia o disbiosi intestinale. L’ansioso pensa che il tempo non passi MAI: im-paziente!
Il Rene custodisce la forza psichica e la volontà di realizzare gli obiettivi di ciascun individuo. L’energia renale è anche collegata alla capacità mnemonica, alle funzioni neurologiche ma soprattutto alla volontà di vivere. La volontà può essere minata dalla paura e dagli shock. L’ansia generalizzata, il timore e il cattivo presentimento bloccano il fluire dell’acqua indebolendo fortemente i reni e tutte le altre parti del corpo collegati ad essi.
Per tonificare i reni e preservarne l’energia vitale è utile l’impacco di sale caldo.
Ingredienti: 1 kg di sale grosso integrale.
Scaldare in padella (o microonde) senz’acqua tuHo il sale fino a farlo diventare rovente (deve scoppiettare). Facendo attenzione a non scottarvi, mettetelo in una federa di cotone avvolta in un altro telo e applicate l’impacco nella zona dei reni per circa 20 minuti, alla sera. Legate l’impacco con una sciarpa di lana. Potete usare lo stesso sale anche per 8 volte. Da ripetere almeno 3 volte alla seAmana. I benefici compaiono già dopo alcune applicazioni.
Dott. Roberto Menghini