Il respiro è un mezzo che per sua sottile natura facilita il controllo con la parte fisica. Qui nell’atto respiratorio c’è il segreto della VITA. Per quanto concerne la respirazione, si manifesta nelle sue 3 forme: inspirazione, sospensione, espirazione. Dobbiamo ricordare, dunque che non a caso la vita inizia con un’ispirazione e termina con una espirazione. Ogni giorno respiriamo a seconda del nostro stato emo,vo e delle condizioni esterne facendo da 21.000 a 26.000 atti respiratori e dai 12 ai 18 atti respiratori al minuto negli adulti, (neonati, 30-60 al minuto, bambini 21-30, adolescenti, 18-24). Una respirazione alterata che modifica il fisiologico susseguirsi delle frequenze e degli atti respiratori con conseguenze quali cefalee, stanchezza, apnea,a ecc.., viene intesa come respirazione patologica. L’inspirazione rappresenta la forza che trascina verso di noi la “vita” esterna per affidarla alla TRASFORMAZIONE che ha il compito di adattarla alle nostre necessità di sopravvivenza.

E’ detto nella Genesi che” Dio insufflò nelle sue narici un soffio di vita e l’uomo divenne un essere vivente”. La vita dell’uomo è iniziata dunque da un respiro, il soffio dato da Dio. Il prodotto dell’inspirazione, tramite il sangue, giunge alle cellule dove, per ossidazione, viene reso adattabile e utile e trasformando ciò che viene dall’esterno come ad esempio cibo, emozioni, profumi ecc. Occorre respirare lentamente, profondamente e ogni tanto bisogna anche trattenere l’aria nei polmoni (gonfiarli, dilatarli) per qualche secondo, prima di rilasciarla. Perché? Per ”masticarla”. Si, i polmoni sanno masticare l’aria così come la bocca sa masticare gli alimenti.

L’aria che noi aspiriamo, è come un ”boccone”, un boccone pieno di forze inaudite. Se la si espelle troppo in fretta, i polmoni non possono “digerirla” assimilarla a sufficienza perché l’organismo possa beneficiare delle forze in essa contenute. Ecco il morivo per cui tante persone sono stanche, nervose, irritabili: non sanno nutrirsi correttamente di aria, non la “masticano” la espellono immediatamente. Respirando soltanto con la parte alta dei polmoni, e il risultato è che l’aria viziata non può essere espulsa e sostiuita con l’aria pura. La respirazione profonda è un esercizio magnifico che bisogna pensare a praticare, poiché rinnova le energie.

Ora, il processo si realizza in modo diverso a seconda che si sia coscienza, oppure no. Il ruolo della respirazione durante i pasti: essa permette di liberare meglio le energie contenute nel cibo. La nutrizione è una combustione; ebbene, il fuoco ha sempre bisogno di aria per essere rianimato, ed è la ragione per cui si soffia su esso. Se mangiando fate qualche buona respirazione, la combustione degli alimenti, avviene meglio; per farlo basta che vi fermiate 3 o 4 volte durante il pasto per respirare profondamente.

Dott. Roberto Menghini